Preoccupano le condizioni di salute di Fedez. A spiegare nel dettaglio cosa starebbe accadendo al rapper è un esperto oncologo.
Il timore nel weekend, il ritorno in sala operatoria nelle scorse ore e una situazione clinica non chiara. Grande apprensione per le condizioni di salute di Fedez, ricoverato ormai da qualche giorno al Sacco-Fatebenefratelli di Milano dopo due ulcere che gli avevano causato un’emorragia interna importante. A spiegare quella che potrebbe essere la situazione del rapper è stato l’esperto oncologo Giampaolo Tortora, a Il Messaggero.
Fedez e la sua salute: parla l’oncologo
Tortora è direttore del Comprehensive Cancer Center del Policlinico Gemelli di Roma e ordinario di oncologia all’Università Cattolica e ha dato la propria opinione su quella che potrebbe essere l’attuale condizioni di Fedez.
“Le emorragie possono far parte delle complicanze post operatorie anche tardive”, ha detto il medico. Nei casi in cui non si tratta infatti di un problema legato alla recidiva della neoplasia, “il rischio di sanguinamento dovuto ad un’ulcera è probabile, visto che siamo in presenza di un tessuto molto sottile vicino all’area ricucita”.
Nel caso del marito di Chiara Ferragni, quindi, il rischio di ulcere c’è: “Si tratta di una delle conseguenze attese possibili di quando si ricuciono dei pezzi di intestino. L’intervento al quale è stato sottoposto prevede infatti che si tolga anche un pezzo di duodeno e, in questo caso specifico, sembra anche un pezzetto di intestino. È chiaro che si tratta di un tessuto molto friabile, sottile; dunque, è un esito possibile che si possa creare una piccola ulcera. Può succedere anche nei casi di un tumore neuroendocrino cosiddetto ‘funzionante”: in questo caso la neoplasia produce alcune sostanze che possono anche causare localmente una piccola ulcera. Ma il tumore è stato radicalmente rimosso a suo tempo”.
“Se l’intervento chirurgico è risolutivo? Se una neoplasia viene tolta radicalmente non ci dovrebbero essere cellule che producono queste sostanze. Quindi, anche in presenza di un tumore cosiddetto funzionante, l’intervento è radicale. Nel caso di Fedez, dunque, ammesso che la neoplasia originaria fosse pure di tipo funzionante, le ulcere non dovrebbero essere legate alla produzione di sostanze similormonali”.
Le ulcere e l’auspicio
In conclusione l’oncologo ha spiegato come si curano le ulcere e ha sottolineato come sia difficile dire “se l’ulteriore sanguinamento sia legato alle ulcere che sono state già cauterizzate, oppure se a distanza di poco tempo se ne è formata un’altra”.
“L’importante è che non ci sia stata una recidiva. Dopo l’intervento in endoscopia, le ferite dovrebbero cicatrizzarsi. Solitamente questo processo avviene in tempi brevi, ma è difficile prevederlo con certezza, dipende dalla riorganizzazione del tessuto locale. È necessario però capire se ci sono concause, ossia eventuali problemi locali di tipo vascolare”.